giovedì 10 novembre 2016

Renzie a Parma, io voto NO!

Un pomeriggio "intenso", quello del Presidente del Consiglio trascorso l'altro ieri a Parma.
A parte la grave "gaffe" del suo staff, il "Bomba" tenta di recuperare un pò nei sondaggi referendari che lo vedono in forte difficoltà, inaugurando il pronto soccorso di Fidenza e visitando la Chiesi e il tecnopolo dell'Università di Parma.
Accompagnato, tra gli altri, dal Senatore Pagliari, desideroso di farsi notare in città, benché ancora dal futuro incerto: sarà lui il candidato Sindaco di Parma per il PD?
Sempre se riesce a convincere i suoi... La decisione è molto connessa con l'esito del referendum, senza più un senato eletto direttamente dai Cittadini, rimarrebbe senza poltrona, e fare il Sindaco di Parma sarebbe per lui la soluzione ideale per poter sperare di tornare a Roma.
Tra una battuta e l'altra, ci è scappata anche più di una dichiarazione sull'aeroporto Verdi: appena atterrato Renzi dichiara subito il suo appoggio per l'enorme progetto, di cui ancora i cittadini di Parma non conoscono i dettagli, ma che grava sullo scalo parmigiano.
Successivamente veniamo a conoscenza che l'aeroporto sarebbe addirittura "nel quadro dell'accordo firmato tra il Consiglio dei Ministri e il Governo Cinese".
Questo spiega come mai la Regione Emilia Romagna sarebbe così disponibile nel finanziare con circa 12 milioni di euro il progetto di espansione della pista e il nuovo piano industriale.
Nel silenzio di tutti, Renzi impone a Parma questo progetto?
Motivo in più per votare NO al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre che, tra i vari danni che apporta alla nostra costituzione, annovera anche un rinnovato "neocentrismo" statale, depauperando le regioni di molte delle loro competenze.
Ma quello che ci chiediamo, è se qualcuno abbia almeno pensato alla possibilità di discutere con la cittadinanza nel merito di questo progetto.
Perché se si trattasse di potenziare lo scalo passeggeri, sarebbe un progetto che ha un senso. Dopotutto, con tutti i soldi che sono già stati spesi, sarebbe un peccato per il territorio rinunciarci a priori, e chiudere lo scalo.
Ma la situazione è molto diversa: qui si parla di un progetto che cambia radicalmente la vocazione dell'aeroporto, con un forte impatto negativo dal punto di vista ambientale e di vivibilità.
Contraddistinto inoltre da un fortissimo consumo di suolo nella zona della nostra città che è già sconvolta per il progetto faraonico del secondo più grande centro commerciale d'Europa che si dovrebbe costruire di fianco al nuovo aeroporto. L'idea suggerita è quella che i "turisti" arriverebbero in aereo per fare shopping al centro commerciale per poi ripartire la sera.
Le difficoltà del Parma Retail non ci sono bastate per capire che Parma non ha alcuna necessità di nuovi centri commerciali. Anzi...
E per dimostrare di non essere i "soliti retrogradi che dicono sempre no" vi proponiamo alcune proposte alternative su come potenziare i trasporti a Parma:
  • Potenziare la linea ferroviaria merci che porta a Malpensa Cargo e ridurre il trasporto su gomma mediante la valorizzazione dell'interporto di Fontevivo.
  • Potenziare la linea ferroviaria passeggeri tra Parma e gli aeroporti di Bologna e Linate/Malpensa con treni diretti e veloci.
  • Completamento del raddoppio del tratto ferroviario della linea Pontremolese e il collegamento ferroviario con il Brennero.
E' chiaro che i 12 milioni che si spendono per potenziare l'aeroporto non basterebbero per nessuna di queste opere, ma sicuramente queste sono azioni più condivisibili e sostenibili dal territorio, alternative al continuare ad investire in un aeroporto da sempre strutturalmente in perdita.
La famosa "spending review" che tutti i politici hanno sempre sbandierato, ma nessuno ha realmente mai fatto, comincia da progetti come questi.

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